Da una parte il Movimento Cinque, con la consigliera regionale Antonella Laricchia che ha depositato un’integrazione agli esposti già presentati a luglio presso la Procura della Repubblica, l’Anac e la Corte dei Conti sui costi della nuova sede del consiglio regionale pugliese.

Dall’altra il Codacons che ha annunciato di aver presentato un esposto alla Procura della repubblica e alla Corte dei conti regionale sulla vicenda delle plafoniere d’oro.

Sono gli ultimi due capitoli di una storia sulla quale il presidente, Michele Emiliano, ha chiesto di fare chiarezza e, in attesa degli esiti delle verifiche, ha deciso di sospendere l’acquisto delle plafoniere e l’eventuale pagamento di quelle già acquistate. I costi per la realizzazione della nuova sede del consiglio regionale, però, non sono quelli solo delle plafoniere, precisa Antonella Laricchia.

Quelle hanno fatto scalpore (costerebbero 637 l’una e ne dovrebbero essere acquistate 1600), ma ci sarebbero anche i costi dell’efficientamento energetico sul quale puntare l’attenzione a giudizio dell’esponente grillina.

Nell’integrazione all’esposto presentato in Procura, la Laricchia punta l’attenzione anche sull’acquisto dei cavi elettrici e sulle postazioni lavoro passate da 462 a 1012 con un costo aumentato del 250 per cento.

Il Codacons, sul suo canto, chiede di “utilizzare ogni strumento investigativo affinché si accerti se nei fatti esposti siano ravvisabili responsabilità penalmente rilevanti”, e contestualmente di “disporre il sequestro delle plafoniere, nonché il contratto di vendita e appalto tra Regione Puglia e ditta Regent”.

Ai magistrati contabili chiede, invece, di provvedere “al controllo urgente sugli atti relativi al predetto contratto di appalto e di vendita tra l’Ente Regione Puglia e la ditta Regent, con contestuale emissione di provvedimenti urgenti e accertamento di eventuali illeciti commessi ai danni dell’Erario”.