Di Salvatore Petrarolo

Per far perdere la pazienza agli agricoltori bisogna mettersi d’impegno. Perché come ci ha raccontato il conte Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce del movimento dei gilet arancioni, nel corso della trasmissione Fuori dal Coro, il fatto del giorno, gli agricoltori sanno essere pazienti ed è una virtù figlia di quel lavoro della terra che necessità di tempo e amorevoli cure prima che si possa raccogliere il frutto.

Il governo regionale, guidato da Michele Emiliano, ha avuto la capacità di far perdere la pazienza agli agricoltori. In migliaia, lunedì mattina, hanno manifestato in piazza Prefettura a Bari perché stanchi di aspettare. Stanchi di aspettare la declaratoria per le gelate della primavera scorsa (anche se in questo caso la responsabilità è del Governo nazionale); stanchi di aspettare che si prendano provvedimenti seri contro l’emergenza xylella; stanchi di aspettare i bandi del piano di sviluppo rurale per il 2014 – 2020, il vero e proprio pasticcio del governo pugliese, del quale non si vede ancora la soluzione.

Lunedì pomeriggio, il presidente Emiliano, dopo aver firmato la nomina di Massimo Cassano come commissario straordinario dell’Arpal (l’agenzia regionale per il lavoro) ed aver messo al sicuro il patto elettorale con l’ex senatore forzista, ha trovato il tempo per incontrare i gilet arancioni. Annunciando la costituzione dell’ennesimo tavolo di confronto e dichiarando che la riunione con gli agricoltori è servita per chiarirsi. Chiarimento tardivo, verrebbe da dire, oltre che figlio di una protesta legittima e pacifica al tempo stesso. Ma le proteste non finiscono qui: se quella dei gilet arancioni è al momento congelata (si aspettano provvedimenti e non solo riunioni), c’è un altro fronte che impegnerà il presidente Emiliano.

omani mattina, davanti alla sede della Regione, manifesteranno i sindacati a sostegno degli infermieri precari ai quali non è stato prorogato il contratto il 31 dicembre scorso e per questo sono rimasti senza lavoro. Una questione non solo occupazionale ma anche e soprattutto di livelli di assistenza negli ospedali pugliesi. Emiliano questa volta non si dovrà neppure preoccupare di scavalcare a sinistra il suo assessore alla sanità, come ha fatto con Leonardo Di Gioia, responsabile dell’agricoltura pugliese sino alle dimissioni annunciate su facebook. Perché della sanità Emiliano è anche assessore e quindi, se si volesse dimettere, dovrebbe farlo perché in disaccordo con il suo presidente, che è sempre lui.