La bufera giudiziaria che ha coinvolto i due magistrati, già in servizio presso la Procura di Trani Michele Nardi e Antonio Savasta, ha sollecitato la reazione della Procura generale della Cassazione.

Il procuratore generale Riccardo Fuzio ha chiesto alla Sezione disciplinare del Csm la fissazione dell’udienza cautelare per la sospensione obbligatoria dalle funzioni e dallo stipendio dei due giudici del tribunale di Roma arrestati nei giorni scorsi. I due magistrati sono accusati di aver preso parte, quando prestavano servizio a Trani, ad un’associazione per delinquere finalizzata ad intascare tangenti per insabbiare indagini e pilotare sentenze giudiziarie e tributarie in favore di facoltosi imprenditori. Il provvedimento restrittivo è stato disposto dal gip di Lecce.

Sull’arresto dei colleghi è intervenuta anche l’associazione nazionale magistrati che ha ribadito:«la centralità della questione morale” e assicura che

«la magistratura è capace e pronta ad intervenire efficacemente nei confronti degli appartenenti all’ordine giudiziario che con i propri comportamenti e le proprie condotte violano le regole, tanto quelle penali quanto quelle, non certamente secondarie, disciplinari e del codice etico» si legge nella nota diffusa dall’associazione dei magistrati.

La questione morale – sostiene l’Anm- è “cardine fondamentale e imprescindibile per un ordine giudiziario dotato di credibilità ed autorevolezza, valori che i magistrati per primi devono coltivare e praticare, sempre e senza eccezione alcuna, nell’esercizio e fuori dall’esercizio delle proprie funzioni”.