Sono più di 100 in tutto gli anni di pena richiesti dai procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia, Ettore Cardinali e Marco d’Agostino per l’omicidio dell’innocente signora Tarantino a Bitonto.
Da una parte i mandanti ed esecutori materiali afferenti al clan Conte, dall’altra quattro componenti del clan Cipriano, che spararono contro la roccaforte del gruppo avverso.
Vent’anni per il boss Domenico Conte e Alessandro d’Elia – che commissionarono l’omicidio  – e per Cosimo Liso che fornì le armi.
Quattordici anni per i killer Michele Sabba e Rocco Papaleo, ora collaboratori di giustizia e aventi diritto ad uno sconto di un terzo della pena.
Tra i 5 anni e 8 messi e i 6 anni e 8 mesi sono le condanne richieste per Francesco Colasuonno, boss del gruppo Cipriano, Benny Ruggiero e Rocco Mena, responsabili di aver sparato in via Pertini, contro l’abitazione di Conte. Tre anni anche per Michele Rizzo, accusato di aver minacciato i parenti del 20enne Giuseppe Casadibari ferito nell’agguato, perché non collaborasse con gli inquirenti.
Ai predetti, tutti gravati da precedenti penali, sono stati contestati, a vario titolo, i reati di omicidio, tentato omicidio, spari in luogo pubblico, detenzione e porto abusivo di armi, minaccia e violenza privata. È stato contestato anche l’aver agito con il metodo mafioso.
“Dopo tanti anni in cui hanno avvelenato i giovani e le strade della città con la droga, si è arrivati ad uccidere un innocente – hanno detto i Pm-. Le indagini si sono svolte anche grazie a due giovani donne che hanno rotto il muro dell’omertà e ai killer, che si sono mostrati sinceramente dispiaciuti per l’accaduto”.
La seduta si è aggiornata al 15 marzo per le arringhe degli avvocati difensori; il 30 aprile, invece, è la data prevista per il dispositivo di sentenza del Giudice per le Udienze Preliminari, Francesco Annino.