Il Taranto espugna il Città degli Ulivi di Bitonto e porta a compimento l’ascesa alla vetta del girone H del campionato di serie D. Il recupero della prima di ritorno si gioca sotto la luce dei riflettori e delle stelle, ma, a conti fatti, poco brillerà sul prato.

Pizzulli recupera lo scafato Montrone dietro, esibisce il collaudato duo Biason Fiorentino in mediana e sfoggia davanti l’insolito tridente Patierno Picci Turitto. Panarelli risponde con l’ex Di Bari e Lanzolla dietro, Dagostino ad ondeggiare fra centrocampo e attacco a supporto di Roberti e Di Senso. Per un quarto d’ora traccheggio estenuante reciproco e guantoni lindi per i due estremi difensori. Al
Minuto 14 Di Bari ammonito va a fare il paio con Lanzolla, già omaggiato di medesimo cartellino. 17esimo Fiorentino scodella in area da calcio piazzato e Patierno inzucca la sfera che Antonino afferra senza difficoltà. Al Minuto 28 si sbloccano partita e risultato, prolungata manovra corale rossoblu, Pelliccia per Di Senso che sfonda a destra e crossa per Roberti che troppo comodamente incorna nell’angolo destro e firma il vantaggio degli ospiti.

Al 37esimo si incendiano gli animi e va in scena un accenno di maxi zuffa in seguito ad un cozzo aereo fra Lanzolla e Patierno, per fortuna senza conseguenze. Giallo, comunque, per Fiorentino e Roberti. Riemergono dagli spogliatoi i protagonisti della pugna e il canovaccio sarà il seguente: fortino inespugnabile la squadra ionica, ciecamente aggrappata a lanci chilometrici la compagine neroverde, irretiti da un frustrante, inestricabile dedalo tattico. Sessanta secondi e
Picci spizza per Patierno che gli rende la sfera destro del bomber barese da troppo lontano per intimorire Antonino. Minuto 3 e destraccio di Salatino alto sulla traversa. È il diciassettesimo quando Patierno crossa in area avversaria: solo fibrillazioni per i Tarantini. 32esimo malinconica conclusione di dagostino solo per i taccuini. Al 42 i leoncelli provano ad emozionarsi per un presunto tocco di mano di Ferrara su cross di Patierno ma senza molta convinzione. Ultimo sussulto ad un minuto dallo scadere per un campanile tremebondo del numero 20 argentino e per poco Antonino non confeziona un’omlette assurda e insperata per i padroni di casa. Finisce così, con un successo di misura essenziale della nuova, scorbutica, rapace capolista.