Le marinerie pugliesi da Manfredonia a Bisceglie, da Mola a Leuca, da Taranto a Vieste, compatte hanno deciso di far sentire la loro voce, decidendo di non lasciare il porto fino a domani, giornata in cui è previsto un vertice in Regione.

Seduti allo stesso tavolo ci saranno i rappresentanti del movimento di base dei pescatori pugliesi, esponenti delle associazioni di categoria, il governatore Emiliano e l’assessore Di Gioia: sul banco degli imputati c’è la legge 154 del 2016 che, tra le tante cose, prevede sanzioni pesantissime per quanti utilizzano reti a strascico con maglie inferiori a 50 millimetri. Una disposizione “assurda”, lamentano i pescatori, perché con una maglia così larga tutti i pesci – non certo tonni e salmoni di più grandi dimensioni rispetto ai nostri – riuscirebbero a liberarsi e nelle reti non resterebbe nulla.

Ma le sanzioni, finché non ci sarà una modifica della legge prevedono cifre spropositate che vanno dai 4 mila ai 75 mila euro.
I sindaci delle città costiere intanto, vicini ai 500 pescherecci fermi in mare, hanno cominciato a firmare un documento indirizzato al Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio ed anche al presidente della Regione, Michele Emiliano: si sottolinea il pieno sostegno e la vicinanza alle marinerie pugliesi in stato di agitazione, richiedendo un incontro a breve termine per consentire alle Istituzioni di rendersi direttamente conto, ascoltando la voce dei protagonisti e delle comunità interessate, di quali siano le reali esigenze del comparto al fine di un intervento risolutivo.