Resta in carcere Michele Nardi, l’ex Gip del Tribunale di Trani (oggi in servizio a Roma ma sospeso dalle funzioni) arrestato il 14 gennaio scorso con l’accusa di corruzione in atti giudiziari insieme all’ex collega Antonio Savasta.

I giudici del Tribunale del Riesame di Lecce hanno rigettato la richiesta di scarcerazione, avanzata dai difensori dell’ex gip di Trani. La sentenza del collegio, formato dai giudici Silvio Piccinno, Pia Verderosa e Anna Paola Capano, arriva dopo l’udienza tenutasi lo scorso 8 febbraio. Nardi di recente è stato trasferito per motivi di sicurezza dal carcere di Lecce di Borgo San Nicola al penitenziario di Matera. Nardi e Savasta sono accusati di avere creato una vera e propria associazione a delinquere, finalizzata a dirottare processi e indagini in cambio di tangenti e della quale avrebbe fatto parte anche il sovrintendente di polizia Vincenzo De Chiaro, anch’egli in carcere da quasi un mese. Sono stati invece interdetti dalle rispettive professioni, gli avvocati Simona Cuomo e Ruggiero Sfrecola e l’imprenditore Luigi D’Agostino.
Durante l’udienza davanti al Riesame (presidente Silvio Piccinno), gli avvocati di Nardi hanno cercato di demolire l’impianto accusatorio, minando la credibilità del principale accusatore, l’imprenditore di Corato Flavio D’Introno, che ha ammesso di avere pagato a Nardi e Savasta mazzette per quasi tre milioni di euro. 

Non ha avanzato al momento richieste di scarcerazione, invece, Antonio Savasta che starebbe collaborando con gli inquirenti salentini (il procuratore Leonardo Leone de Castris e la pm Roberta Licci) per cercare di alleggerire la propria posizione.