La lotta al terrorismo interna ed internazionale passa dalla Digos di Bari. I dati dicono che sono in aumento i messaggi di propaganda e reclutamento che girano sul web destinati soprattutto ai più giovani, per questo restano fondamentali le misure investigative, di lotta e prevenzione al fenomeno.
Se ne è parlato ieri in un convegno, alla presenza del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, che ha sottolineato come “nel nostro Paese ci sono organi di Polizia, servizi di intelligence e magistrati che garantiscono all’Italia una cornice di sicurezza e che il punto di forza del contrasto alla minaccia terroristica è rappresentato dallo scambio di informazioni e dalla condivisione dei risultati delle attività”.
Dal 7 gennaio 2015 ad oggi in Europa sono morte per mano terroristica circa 370 persone e la posizione geopolitica dell’Italia non aiuta a sentirsi immuni da questa “minaccia liquida”. La guardia, ha sottolineato ancora Gabrielli, rimane molto alta: proprio tra il 2017 e il 2018 la Digos di Bari per fermare la piaga del terrorismo “in casa” ha effettuato quattro arresti, nove espulsioni, due sorveglianze speciali per reati specifici. Nelle attenzioni della Polizia anche diversi pugliesi, lupi solitari, con cui si è avviato, grazie alla collaborazione dell’Università di Bari “Aldo Moro”, un percorso di de-radicalizzazione perché vicini alla dottrina fondamentalista. Importante, poi, l’operazione Yusuf che ha portato all’identificazione e all’arresto di un giovane somalo che, probabilmente avrebbe attaccato di lì a breve.
L’occasione d’incontro è stata proficua anche per il Comune di Putignano: il sindaco Giannandrea e Gabrielli hanno sottoscritto il “Patto per la Sicurezza” attuando la direttiva del Ministero dell’Interno per l’istituzione di un Commissariato anche nella città del carnevale. “Questo presidio – ha concluso il prefetto – risponde alla necessità di rivisitare l’assetto della città metropolitana, per una nuova geografia della sicurezza”.