Soffia vento di protesta tra il personale della giustizia italiana.

Le principali sigle sindacali  cgil, cisl e uil hanno proclamato infatti lo stato di agitazione quale prima iniziativa volta a raggiungere il rispetto degli accordi presi,nell’aprile 2017 che insieme all’art.21 quater della legge 132 del 2015 prevedevano anche per i lavoratori dell’organizzazione giudiziaria, progressioni giuridiche ed economiche

ad oggi operò quelle promesse sono state disattese , e se a ciò  si aggiunge la previsione preoccupante della grave carenza di organico a seguito dell’introduzione della quota 100 che entro il 2021 determinerà un vacatio che si aggirerà intorno aL 50% del personale in servizio ovvero circa 20 mila unità, si ha ben chiaro l’entità della preoccupazione dei sindacati .

a trani nel corso di un’assemblea congiunta fp cgil, cisl fp e uil pa hanno esposto le  ragioni  dei lavoratori annunciando lo stato di agitazione quale prima forma di dissenso  e se il silenzio del ministero della giustizia dovesse perdurare saranno definite le ulteriori iniziative di protesta.