È prevista per domani, 24 aprile, la visita a Taranto del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio per il Tavolo Istituzionale Permanente con cinque ministri (per il Sud, alla Salute, all’Ambiente e ai Beni Culturali) ed è già pronta la rivolta delle associazioni ambientaliste sotto la Prefettura: “In piena campagna elettorale per le europee, il vicepremier pensa di venire a Taranto a raccontare nuove bugie. Ma i cittadini del capoluogo jonico non hanno dimenticato e si sono convocati in presidio per accogliere il vicepresidente del Consiglio “come merita chiunque speculi sul dramma di questa città”, scrivono in una nota. E aggiungono: “Hanno deciso di immolare Taranto in nome della produzione a danno della salute, e che vede, fra gli altri scempi, la Lega fra gli investitori di Arcelor – Mittal”.
Legambiente ha ribadito che ha già formalizzato due volte la richiesta per l’assoluta necessità di procedere al più presto – con un decreto legge – per istituire la Viias, la Valutazione ingrata impatto ambientale e sanitario, per lo stabilimento siderurgico di Taranto. L’associazione chiede inoltre a Di Maio “di sollecitare gli Amministratori Straordinari di Ilva spa a dare una informazione dettagliata e completa sullo stato delle bonifiche e sull’utilizzo delle risorse messe loro a disposizione”, e “che si proceda rapidamente ad istituire e mettere a disposizione di tutti i cittadini un portale in cui vengano indicati, in maniera chiara, gli interventi previsti, le scadenze, i risultati”. Sulla cosiddetta “immunità penale”, poi, Legambiente chiede “che in Parlamento si adottino provvedimenti che ne definiscano dettagliatamente l’ambito e che la circoscrivano unicamente alla stretta esecuzione delle opere previste nell’Aia e nel Piano Ambientale”. Infine, chiede a Di Maio “di affrontare il tema dei risarcimenti della città e dei cittadini di Taranto” e, con riferimento al Cis, “che si proceda al più presto a finanziare le opere previste per la città vecchia e ad accelerare le bonifiche del mar Piccolo” e quelle previste “dall’applicazione dell’Aia del 2011 per garantire l’approvvigionamento di acqua dello stabilimento siderurgico utilizzando, invece che acqua potabile, i reflui affinati provenienti dagli impianti di depurazione”, oltre alle opere “per la creazione del polo museale dell’Arsenale”.