Hanno rispedito al mittente le accuse (definite infamanti) ricevute negli ultimi giorni dall’ormai ex Sindaco, Nicola Giorgino che ha attribuito loro le colpe di aver tradito il mandato popolare e di aver immobilizzato la città. Sono stati gli esponenti di Forza Italia di Andria, a scendere in campo, ripercorrendo, carte alla mano, quanto accaduto negli ultimi anni e spiegando le ragioni del voto contrario al bilancio di previsione finanziario. Per gli azzurri, quello del mancato appoggio, è stato un atto necessario per segnare la fine  di un’amministrazione che aveva perso il contatto con la città e che invece era dedita alla costruzione di una rete di potere “di qui sino alla provincia”.

Ed è stato il forzista Nino Marmo a sottolineare come gli avvertimenti (di una possibile rottura) erano stati lanciati già da tempo.

False rassicurazioni da parte del Sindaco, provvedimenti approvati sempre in ritardo, tante diffide e illegittimità. E non ultima un’inchiesta della Procura generale della Corte dei Conti che pende su Andria. A svelarlo è lo stesso consigliere Marmo, nel corso della conferenza stampa, citando una riunione dei revisori dei conti del Comune del 5 e 11 aprile scorsi. Riunione convocata per discutere un documento che doveva rimanere riservato (collegato al piano di riequilibrio finanziario approvato dal consiglio comunale) anche perché oggetto di indagini e che invece diventa quasi di dominio pubblico dopo la riunione dei revisori dei conti.