Del futuro di Atisale se ne discuterà nel corso di una audizione, in programma lunedì 6 maggio, in IV commissione consiliare, in Regione Puglia. L’occasione sarà quella di promuovere un confronto fra i vari attori in campo, con l’intento di fare chiarezza sul possibile passaggio delle saline di Margherita di Savoia in mani straniere.  Per questo il promotore dell’audizione, il consigliere regionale del Pd, Ruggiero Mennea, ha coinvolto e ha chiamato all’appello sia i vertici di Atisale, che il Sindaco di Margherita di Savoia, Bernardo Lodispoto ma anche Monte dei Paschi di Siena, la Prefettura della Bat e le rappresentanze sindacali dell’azienda.

L’obiettivo del confronto è quello di far luce sulla vicenda della possibile cessione del credito (vantato proprio da Monte dei Paschi di Siena nei confronti di Atisale e Salapia Sale), ai francesi “Salins”.

Nei mesi trascorsi, infatti, si sono rincorse voci in merito ma non è stato mai accertato l’ingresso ufficiale del gruppo industriale straniero.

E quella rivendicata dal consigliere regionale Mennea è la necessità di avere garanzie sui futuri assetti societari connesse alla tutela dei posti di lavoro dei dipendenti e a difesa di un prodotto d’eccellenza del territorio.

Ma attorno alla vicenda saline si sta anche registrando un duro e infuocato braccio di ferro tra le rappresentanze sindacali dell’azienda. Nei giorni scorsi la Rsu Flai Cisl, Nicola Russo, ha puntato il dito contro le Rsu  Flai Cgil e Uila Uil, Roberto Dargenio, Gaetano La Monaca e Nunzio Di Pace. Oggetto di discussione: gli investimenti assicurati per l’ammodernamento degli impianti. Per l’esponente della Flai Cisl, il Consiglio di amministrazione di Atisale aveva già garantito da mesi il fondo di oltre un milione di euro. Per questo ha etichettato lo sciopero dei lavoratori del dicembre scorso, non come essenziale e vitale per l’ottenimento dell’auspicato investimento. Ma al contrario come “deleterio” e “fallimentare”.

E oggi a replicare alle accuse, sono state le Rsu Flai Cgil e Uila Uil, con copia del verbale del consiglio di amministrazione di Atisale del 13 febbraio scorso. “C’è l’atto  a dimostrare, come, in quell’occasione, il consiglio all’unanimità abbia dato mandato di intervenire, con nuovi investimenti, per far fronte alle criticità degli impianti riscontrate e più volte denunciate, anche nel corso del nostro sciopero”, hanno dichiarato le Rsu Flai Cgil e Uila Uil.

“La nostra è stata una battaglia vera e propria- hanno proseguito i sindacati,  rispondendo alle denunce avanzate dall’esponente della Fai Cisl-  È grazie al nostro sciopero se entro la fine luglio vedranno la luce e saranno ultimati gli impianti di nuova generazione e i residenti del quartiere non avranno più problemi connessi all’emissioni di polveri nell’aria e all’inquinamento acustico”.