Ha raccontato di aver spruzzato l’alcool addosso a suo padre, a seguito dell’ennesimo acceso litigio. Poi avrebbe visto subito dopo una fiammata levarsi dal fornello della cucina, che era acceso. Ha parlato di incidente, Vittorio Leo, l’agente immobiliare arrestato, a Collepasso, nel leccese, con l’accusa di omicidio volontario aggravato, per la morte del padre 89enne Antonio, bruciato vivo.

Nel corso dell’interrogatorio della nottata, il figlio 46enne ha ricostruito la dinamica del decesso dell’anziano.

“Stavamo litigando come spesso accadeva. Mi ha cacciato via, mi ha detto di andarmene da casa come era solito dirmi da tempo- ha dichiarato l’uomo- Eravamo in cucina dove lui si stava preparando il pranzo. Avevo in mano una bottiglietta di alcol con la quale mi stavo disinfettando una ferita e quando mi ha detto così gli ho spruzzato l’alcol addosso. Poi ho visto subito il fuoco. La  fiamma si è levata dal fornello della cucina, che era acceso” ha rivelato, nel corso dell’interrogatorio, l’arrestato al pm.

Secondo la ricostruzione dell’accaduto, l’anziano avrebbe poi tentato, invano, di spegnere le fiamme che lo avvolgevano, andando sotto la doccia.

Il tutto quindi sarebbe avvenuto sotto gli occhi di suo figlio che ha rivelato di aver atteso ore prima di chiamare i carabinieri in quanto era indeciso sul da farsi. Avrebbe dunque, nell’attesa pulito tutta casa. “Un modo per scaricare lo stress accumulato”, ha dichiarato il 46enne arrestato per omicidio volontario aggravato.