“E’ ripartita la caccia alle streghe contro di me, sono pronto a ricorrere ad un ulteriore grado di giudizio per salvaguardare la mia posizione e per dimostrare che il patto di stabilità è un cappio per i comuni”. A poche ore di distanza dalla condanna della Corte dei Conti, l’ex sindaco di Andria, Nicola Giorgino non ci sta e sul proprio profilo Facebook spiega la sua posizione in merito alla sanzione pecuniaria di 35mila euro da versare in favore del comune di Andria per il mancato rispetto del patto di stabilità 2012.

Secondo la Corte il sindaco con un’operazione definita “anomala ed illegittima dal punto di vista contabile” avrebbe fatto approvare dal Consiglio comunale dell’aprile 2013 il bilancio consuntivo dell’anno precedente contabilizzando entrate per presunti crediti vantati da Italgas, pari a circa 5 milioni di euro, in realtà risalenti agli anni precedenti e già accertati nel bilancio 2011.

La risposta di Giorgino è lunga, articolata ed affronta tutti gli aspetti di una vicenda da lui definita “incredibile”. L’ex sindaco comunicando di aver già provveduto a pagare la sanzione inflitta dalla corte, ha motivato le sue scelte evidenziando come la difesa del bilancio consuntivo 2012 sia stata basata “sulla volontà di tutelare un provvedimento incentrato su atti gestionali dei dirigenti comunali”. Per questo motivo, il neo-esponente della Lega, accusa la Corte di aver creato un pericoloso precedente condannando per la prima volta un sindaco in seguito ad un discorso fatto in una pubblica assemblea.

Giorgino, definendo il Patto di Stabilità “regola odiosa cui le nostre comunità sono costrette a sottostare ed alla quale i cittadini hanno opposto il loro disappunto con il voto europeo”, non ha mancato di sottolineare come averlo sforato abbia portato alla città di Andria opere pubbliche ed un sostanziale ammodernamento. La chiusura è dedicata al contenzioso con Italgas: alla Corte Giorgino risponde che “quelle somme appostate dalle precedenti amministrazioni diverranno realtà”.