popolare di Bari bilancio in rosso

La Guardia di Finanza questa mattina ha perquisito gli uffici delle società Fimco Spa e Maiora Group Spa, con sede legale e amministrativa a Noci, e nella sede della direzione generale della Banca Popolare di Bari, nell’ambito di una inchiesta della Procura, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dal sostituto Lanfranco Marazia.

Almeno quattro imprenditori – Emanuele, Vito, Giovanni e Giacomo Fusillo – risultano indagati in questa inchiesta, avviata a seguito delle procedure di concordato preventivo alle quali le due società sono sottoposte dopo una istanza di fallimento, presentata nel febbraio scorso da parte di una società con sede a Malta. Tra dicembre 2016 e luglio 2018 i quattro imprenditori avrebbero dissipato complessi aziendali e partecipazioni societarie tra cui due rami d’azienda costituiti da uno stabilimento balneare in località Losciale a Monopoli e l’Hotel Cala Ponte di Polignano, in favore della società correlata Soiget Srl. Stando alle indagini della Guardia di Finanza di Bari, coordinate dalla Procura, il 100% del capitale della Soiget sarebbe poi stato dismesso in favore di Giacomo Fusillo e, ancora, il 100% del capitale della Logistica Sud srl sarebbe stato ceduto in favore di un fondo con sede a Gibilterra. Per queste condotte ai quattro imprenditori viene contestato il reato di bancarotta fraudolenta. Giacomo Fusillo risponde anche di autoriciclaggio, accusato di aver trasferito il 100% del capitale di Soiget srl – che sfrutta la distrazione di beni dalla Fimco spa – “nella società unipersonale Sesto Elemento srl in modo da ostacolare – si legge nell’imputazione – l’identificazione della provenienza delittuosa”. Giacomo Fusillo detiene l’intero capitale di quest’ultima azienda.
Inoltre, le indagini della Guardia di Finanza “hanno consentito di far emergere – spiega la Procura – il ruolo della Banca Popolare di Bari quale principale creditore delle imprese sottoposte a procedura concorsuale, risultate esposte con l’istituto di credito per una cifra di poco inferiore ai 140 milioni di euro, a seguito delle ingenti linee di credito elargite negli anni”.