ecomafie

Preoccupanti i dati sulle ecomafie. Nel 2018, il ciclo illegale del cemento e dei rifiuti, la filiera agroalimentare e il racket degli animali rimangono i settori prediletti degli ecocriminali. Scendono a 28 mila i reati contro l’ambiente accertati lo scorso anno, soprattutto a causa della netta flessione degli incendi boschivi e dei furti di beni culturali. Diminuiscono, inoltre, le persone denunciate. Diminuiscono anche quelle arrestate e i sequestri effettuati. L’aggressione alle risorse ambientali del Paese si traduce in un grosso giro d’affari. Giro d’affari che, nel 2018, ha fruttato all’ecomafia ben 16,6 miliardi di euro. Due e mezzo in più rispetto all’anno precedente.

Sono questi in sintesi i dati nazionali che emergono dal Rapporto Ecomafia 2019, il report annuale sulle illegalità ambientali di Legambiente.

I dati pugliesi sulle ecomafie sono stati illustrati a Bari da Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia, alla presenza di Giuseppe Volpe, Procuratore della Repubblica di Bari, Renato Nitti, procuratore della DDA, del Genenerale dei Carabinieri Alfonso Manzo, e del Generale della Forestale Danilo Mostacchi.

Nel Rapporto Ecomafia 2019 la Puglia è nuovamente al terzo posto nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale con circa tre mila infrazioni accertate. L’abusivismo edilizio, i reati legati al ciclo dei rifiuti e quelli contro la fauna non accennano a diminuire.

La nostra regione continua ad essere martoriata dalle discariche abusive, dagli abbandoni e dalla combustione illecita dei rifiuti. Gli abbattimenti delle costruzioni abusive continuano a essere sporadiche: solo il 16,3% delle ordinanze di demolizione emesse sono state eseguite.

I numeri pugliesi di Ecomafia 2019 sono il frutto del capillare lavoro di controllo del territorio e di contrasto alle illegalità ambientali svolto in tutta la regione dalle Forze dell’Ordine e dalla magistratura che, ormai da quattro anni, possono contare sulla legge sugli ecoreati contro chi pensa di lucrare a danno della salute dei cittadini e del territorio.

Serve una legge sugli ecoreati e una che semplifichi l’iter di abbattimento delle costruzioni abusive. Servono, inoltre, norme che prevedano i delitti contro flora e fauna protette, pene più severe contro le archeomafie le agromafie e, per i controlli, occorre dare gambe forti alle Agenzie regionali di protezione ambientale.

Ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia.

Teleregione