REGIONE PUGLIA

E’ una corso contro il tempo quella che Michele Emiliano, da pochi giorni oltre che presidente della Regione e assessore alla sanità, anche responsabile dell’agricoltura pugliese (delega che manterrà per se, come ha ribadito in conferenza stampa), ha cominciato per salvare il piano di sviluppo rurale. O meglio, per evitare una figuraccia storica.

Infatti, sarebbe la prima volta che la Puglia debba disimpegnarsi su quei fondi europei. Centinaia di milioni di euro. Soldi che gli agricoltori pugliesi pensavano di poter ottenere investendo nelle proprie aziende. Ma, invece, bloccati in bandi che sono diventate sabbie mobili.

Quegli stessi bandi dai quali si è fatto risucchiare sino alle dimissioni (c’è chi le definisce anche tardive) l’ex assessore all’agricoltura Leonardo Di Gioia.

C’è da tentare un ultima carta per salvare il salvabile. Emiliano la gioca nel corso della conferenza stampa (in qualità di assessore all’agricoltura) sui temi dei piani di sviluppo rurale e degli interventi contro la xylella.

Non sarà facile evitare il disimpegno della Puglia ma abbiamo il dovere di provarci, dichiara Emiliano che ricorda come questo Psr siano nato in condizioni difficili. Per salvare il salvabile il presidente si appella agli agricoltori.

Il mondo dell’associazionismo agricolo, però, è sicuro di chi siano le responsabilità di questo pasticcio dei piano di sviluppo rurale. Lo spiega il direttore di Copagri, Alfonso Guerra, ospite con il presidente di Copagri, Tommaso Battista, all’approfondimento quotidiano di Fuori dal Coro, in onda su Teleregione.

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