D'INTRONO

Lo aveva lasciato intendere, Pasquale D’Introno che, alla fine, avrebbe ritirato le dimissioni. Quella frase, pronunciata durante il suo lungo intervento nel consiglio comunale di giovedì (“Oggi sono io qui come sindaco”) era un indizio.

A 24 ore dalla scadenza dei venti giorni a disposizione del primo cittadino per confermare o rititare le dimissioni, D’Introno ha fatto quello che i più attenti osservatori politici sapevano avrebbe fatto: resta in carica, senza però spiegare fino in fondo cosa lo abbia spinto a dimettersi prima ancora che il nuovo consiglio comunale si insediasse. Anche questa decisione il sindaco D’Introno l’ha comunicata su facebook, unico mezzo utilizzato nel silenzio assordante di una crisi politica dove sono tanti i “si dice”. “Ora più che mai Corato ha bisogno di responsabilità, scrive il primo cittadino, oggi più che mai si ha bisogno di un sidnaco che tenga la barra dritta e proceda avendo in mente solo il bene comune. Poi D’Introno lancia una sorta di avvertimento ai partiti di centro destra: “Chi vorrà eserni accanto in questo nuovo corso troverà spazi per esprimere le proprie idee e mettere in pratica la buona politica.

Tutto il resto davvero non mi interessa”. Una sfida alle forze politiche che lunedì prossimo, nell’ennesimo consiglio comunale di questa fatico avvio di consiliatire, dovranno eleggere il presidente dell’assemblea. Anche se il vero banco di prova per D’Introno sarà quello degli assestamenti di bilancio: ma la mossa del sindaco potrebbe mettere all’angolo il centro destra.

La mancata approvazione degli assestamenti significherebbe fine anticipata del consiglio. Con D’Introno che potrebbe scaricare la responsabilità sui partiti.