minori maltrattaticantalupo arrestato dalla guardia di finanza cologno - per redazione sesto - foto Altobelli / Spf

Minori maltrattati. Destinati ad una comunità nella provincia di Bari per essere sottratti a destini difficili. Ma era proprio in quel luogo che avrebbero trovato una realtà ancora più complicata fatta di metodologie “di insegnamento ed educazione violente e vessatorie, contrarie alle ordinarie regole pedagogiche”.

È quanto si legge nell’avviso di conclusione delle indagini nei confronti di una donna di 50 anni, direttrice e legale rappresentante della cooperativa. Così come di un 29enne, che nella struttura aveva la funzione di educatore.

La documentazione raccolta dalla Guardia di Finanza e dal sostituto procuratore Marcello Quercia, sarebbe avvalorata dalle testimonianze dei quattro minori individuati come vittime.

I ragazzi, dunque, pare venissero segregati per giorni, nelle loro stanze, che i disobbedienti fossero obbligati ad andare a letto senza cena o a fare docce fredde, a effettuare faccende domestiche, ma anche eliminare gli escrementi e carcasse degli animali allevati nel perimetro della struttura.

All’educatore, in particolare, viene contestato anche un episodio di presunte violenze nei confronti di un ragazzino. Il ragazzino sarebbe stato schiaffeggiato e strattonato gli sarebbe stato versato in testa il cibo che aveva rifiutato. Agli ospiti più vivaci sarebbero stati somministrati anche antipsicotici, ansiolitici e anticonvulsanti “in dosi prolungate, al fine di tranquillizzarli”.

La direttrice del centro pare debba rispondere anche del reato di truffa ai danni di diversi comuni della provincia di Bari. La donna chiederà di essere interrogata, per difendersi in maniera puntuale dalle accuse che sostiene essere infondate.

TrNews.