Tra le due litiganti, la terza gode. Bitonto e Foggia rimangono prima e seconda forza del girone H di Serie D anche dopo il secondo weekend del 2020, ma con un pizzico di sicurezza in meno. Se il pareggio del Sorrento ha lasciato intatto il duello al vertice, un sapore diverso ha la settima vittoria in nove partite dell’Audace Cerignola.

Dopo il successo sulla Fidelis Andria, gli ofantini hanno accorciato la distanza dal primo posto: 7 punti tra i gialloblù e il Bitonto, che potrebbero diventare 5 in caso di 3-0 a tavolino contro il Taranto. A prescindere dal caso-Kosnic che tiene banco sia allo “Iacovone” che al “Monterisi”, l’Audace ha palesemente messo nel mirino la lotta al vertice.

Il vantaggio degli uomini di Taurino è ancora rassicurante e la rimonta subita a Santa Maria Capua Vetere può essere interpretata come un semplice incidente di percorso. “Dobbiamo mantenere alta la concentrazione – ha detto il direttore dell’area tecnica neroverde Nicola De Santis nel suo intervento a Sportitalia – perché la staffetta col Foggia non ammette flessioni e il Cerignola sta rientrando in corsa. Sarà una lotta serrata fino alla fine – conclude il dirigente – ma possiamo contare su una squadra e su una città dal grande orgoglio”.

Lo stesso Foggia, invece, si interroga dopo il pareggio di Agropoli. L’addio a Iadaresta sta avendo conseguenze pesanti sul fronte offensivo e la mancata vittoria in Campania ha messo ulteriormente sotto pressione tutto l’ambiente rossonero. Pressione che, allo stesso modo, avvertono Casarano e Taranto, che con il pareggio di domenica hanno perso terreno e occasioni importanti. Il presidente degli ionici Giove ha dato la sua disponibilità a farsi da parte se dovesse arrivare un imprenditore disposto a spendere più dell’attuale dirigenza, ma ha ribadito di aver fatto tutto il possibile per le ambizioni del Taranto. Se né i rossoblù né il Casarano sono definitivamente fuori dai giochi, lo si deve anche al tonfo del Fasano contro il Nardò. Messapici clamorosamente ko nel derby, granata fuori dalla zona playout per la prima volta in stagione e con una marcia da primato nell’ultimo mese e mezzo di campionato.

Lo scivolone del Gravina e il pareggio del Brindisi lasciano intendere un dato ben definito: nessuna delle due ha ancora deciso cosa fare da grande. Deve crescere in fretta, invece, una Fidelis Andria nuovamente con le spalle al muro dopo il ko di Cerignola. Tre punti di vantaggio sul penultimo posto e un ambiente che avverte il pericolo della zona retrocessione.