Il territorio della provincia di Barletta – Andria – Trani, caratterizzato da un tessuto economico – produttivo in ripresa, è appetibile ai fini dell’infiltrazione mafiosa. A dirlo è la relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia che fa riferimento al periodo di gennaio – giugno 2019.

L’area BAT costituisce, a detta degli specialisti, il punto di incontro tra organizzazioni criminali di diversa estrazione geografica: società foggiana, malavita cerignolana e criminalità organizzata barese. Diventa territorio cerniera, dunque, anche nella diversificazione dei traffici illeciti che partono dai reati predatori, fino alle estorsioni, all’usura, alla contraffazione, contrabbando e riciclaggio, fino al mercato degli stupefacenti.

Nonostante le influenze esterne i gruppi criminali del posto, intanto, conservano una propria autonomia operativa: nel corso del semestre preso in esame si sono verificati numerosi fatti di sangue. Due omicidi a Barletta, uno il 15 gennaio ai danni del boss del clan Lattanzio-Lombardi-Marchisella e poi il 25 luglio ai danni di un elemento del clan Griner Capogna. Sempre lo stesso gruppo criminale è stato colpito con l’omicidio del capo clan il 24 giugno ad Andria. Il 20 gennaio ricordiamo l’omicidio del capo del clan Miccoli – De Rosa a Trinitapoli e, nella stessa città, il 14 aprile ad essere colpito mortalmente fu il capo del clan Carbone – Gallone.

Tutti i fatti di sangue sono legati soprattutto alla definizione o ridefinizione della gestione del locale mercato degli stupefacenti, per ampliare la propria influenza o per la commissione di reati predatori, come gli assalti agli sportelli bancomat, assalti a portavalori o nei furti di autovetture per cui spesso operano in sinergia con gruppi criminali specializzati di Cerignola, Andria e Bitonto.

Degna di attenzione, in ultimo, è l’affiliazione di un pregiudicato di rilievo nella criminalità andriese e luogotenente del clan Griner, al clan Nardino di San Severo che opera con la malavita cerignolana e con i Sinesi-Francavilla della Società foggiana, con esponenti della camorra e con la criminalità albanese.