criminalità ruvo attentato

Ci sarebbe la mano della criminalità organizzata andriese dietro l’attentato contro l’auto privata del carabiniere residente a Ruvo di Puglia.

E’ una delle ipotesi investigativa alle quali sta lavorando la Direzione distrettuale antimafia di Bari che ha aperto un’indagine per porto e detenzione di esplosivo e per danneggiamento, entrambi reati aggravati dal metodo mafioso. L’esplosione è avvenuta nella notta tra il 10 e l’11 febbraio, distruggendo completamente l’auto del carabiniere che risiede a Rivo di Puglia ma è in servizio al reparto radiomobile di Andria.

L’esplosione ha anche provocato danni agli edifici, con vetri e citofoni in frantumi, e alle altre auto parcheggiate, spargendo detriti nell’intero piazzale antistante l’abitazione del carabiniere per decine di metri. L’auto e tutti i frammenti provocati dall’esplosione sono stati sequestri per sottoporli ad accertamenti tecnici.

Secondo i primi accertamenti, l’ordigno sarebbe stato confezionato in maniera artigianale con circa mezzo chilo di tritolo. L’inchiesta, avviata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, al momento è a carico di ignoti, ma gli inquirenti ipotizzano collegamenti con la criminalità organizzata andriese. L’episodio sarebbe strettamente connesso all’attività lavorativa del carabiniere proprio ad Andria.

 

Di ADMIN Teleregione

Per scrivere alla redazione di Teleregione inviate mail all'indirizzo redazione@teleregionecolor.com oppure chiamate 0883 52 00 00.