sondaggio partito democratico

Il sondaggio c’è ma non è stato ancora completato: la direzione nazionale del Partito democratico, prova a smentire i risultati del lavoro commissionato per avere un quadro politico in vista del voto regionale pugliese.

Perché i numeri, pubblicati nell’edizione domenica del Corriere del Mezzogiorno, sarebbero impietosi per il Pd e il suo candidato Michele Emiliano. La vittoria, alle prossime elezioni di maggio, andrebbe a Raffaele Fitto, europarlamentare indicato da Fratelli d’Italia per la coalizione di centro destra, sia che Emiliano corra con il Pd e parte del centro sinistra, sia che si stringa un’alleanza (improbabile) con il Movimento Cinque Stelle.

Con il candidato di Italia Viva (si fa il nome del Ministro Teresa Bellanova), terzo e quello dei Cinque Stelle che arriverebbe addirittura quarto. L’elaborazione dei risultati di quel sondaggio, però, sostengono dalla Direzione nazionale del Partito democratico, è incompleta e non ancora conclusa. Il coordinatore politico della segretaria nazionale del partito, Nicola Oddati, però ribadisce due concetti: il Pd sosterrà la candidatura di Michele Emiliano, confermata dalle primarie di gennaio e alle elezioni, il partito sarà competitivo e vincente contro qualunque candidato del centro destra.

Coalizione che prova a mantenersi unità, nonostante non manchino le tensioni interne. Il centro destra unito in Puglia lo garantisce anche il segretario regionale della Lega, Luigi D’Eramo che però l’ultima stoccata la manda agli alleati di Fratelli d’Italia: “Chi fa fare sondaggi con il centrodestra diviso perde soldi e tempo – puntualizza D’Eramo -.

Se mai fossero veri quelli pubblicati ultimamente, dispiace molto che due di questi (Noto e EMG) siano stati pagati da Fratelli d’Italia. La sintesi tra i leader nazionali Salvini, Berlusconi e Meloni, sarà sicuramente la migliore possibile e quella che intercetta le istanze del nostro elettorato, che sono chiaramente quelle di una coalizione rinnovata nelle idee come nella squadra di governo. Fughe in avanti e imposizioni fanno parte, soprattutto in Puglia, del centrodestra del passato che ha perso per 15 anni”.