ultimo atto

L’ultimo atto, in ordine di tempo, firmato dalla direzione del Policlinico Riuniti di Foggia, è quello con il quale si è deciso di rinviare, a scopo prudenziale, l’avvio delle procedure di reclutamento degli operatori socio sanitari così come previsto dall’esito del concorsone.

Dal 17 marzo e sino al 27 dello stesso mese, si legge nella nota ufficiale del Policlinico foggiano, ciascun candidato (ne erano venticinquemila quelli che hanno presentato domanda e 17mila ammessi alla prova scritta) potrà accedere alla piattaforma informatica con le credenziali in proprio possesso e visualizzare la scheda di determinazione del punteggio assegnato alla valutazione dei titoli. Il punto spinoso e controverso di questa storia: perché sui titoli c’è stato un vero e proprio pasticcio di numeri con inevitabili polemiche e ricorsi annunciati.

Tutto comincia dalla presentazione delle domande di partecipazione al concorsone per operatori socio sanitari: in 25mila presentato la loro candidatura online, inserendo tra i titoli anche gli anni di lavoro pregresso e le attestazione dell’esperienza maturata in altre strutture anche private. Una prima scrematura, dopo l’assegnazione dei punteggi, riduce a 17mila i candidati che vengono convocati per la prova scritta: l’azienda ospedaliera Policlinico di Foggia, come spiega nella nota ufficiale, aveva effettuato una prima valutazione delle domande per invalidare i titoli dichiarati dai candidati ma non valutabili (e tra questi il servizio prestato presso case di cura non convenzionate e non accreditate, corsi di aggiornamento o servizio prestato presso cooperative).

Chi però arriva al secondo step del concorsone, ha consegnato alla commissione esaminatrice, i titoli già dichiarati con l’autocertificazione. E qui arriva il punto controverso della vicenda: l’azienda Policlinico pubblica una prima graduatoria provvisoria che illude migliaia di candidati. Perché nella nuova graduatoria c’è l’amara sorpresa di chi, ad esempio, ha visto crollare il proprio punteggio da 19,250 a uno, trovandosi così escluso dai 15mila che formano la graduatoria definitiva. E qui sono nate anche le polemiche e i dubbi sulla valutazione dei candidati perché, come si ha raccontato Carmela Giannim componente del direttivo del sindacato Usppi della Bat, a parità di condizioni (esperienze di lavoro e servizio svolto con una cooperativa) c’è chi ha mantenuto il proprio punteggio e chi se l’è visto tagliare. E per questo i sindacati hanno sollevato dubbi sulla regolarità del concorsone, ma l’Amministrazione del Policlinico si difende anche se, al momento, ha preferito congelare le procedure di reclutamento. La storia però potrebbe non finire in tempi brevi.