assunzioni

Nuove ingenti assunzioni nel comparto della sanità, poi l’abolizione dell’esame di abilitazione, infine le borse della Scuola di Specializzazione.

Sono le situazioni che denunciano i rappresentanti del sindacato Giovani Medici Puglia che, con il provvedimento “Cura Italia” del 16 marzo scorso, si sono trovati a dover affrontare un lavoro ignoto e fatto di precariato in un momento in cui c’è grande carenza di medici per affrontare l’emergenza Coronavirus.

“I macchinari, in arrivo a singhiozzo in Regione, infatti, possono essere utilizzabili solo dalle mani esperte dei medici, per non parlare dei numerosi pazienti ricoverati: solo oggi ci si ricorda di quanto sia fondamentale la professione medica per la società civile?”, si chiedono questi giovani medici. “Mentre tentiamo di spiegare quanto questo decreto in realtà non aiuterà a curare nessuno, dall’altro lato ci sono persone che – ogni giorno – applaudono all’attività che stanno affrontando tutti i colleghi a testa alta in corsia”.

Così i giovani medici si concedono una serie di interrogativi ai Ministri Manfredi e Speranza, ai Rettori, al Governatore Regionale e a colleghi e concittadini: com’è possibile dire che diecimila medici neoabilitati possano essere la salvezza per ogni problema? Come potete credere che dei Medici senza alcuna formazione possano curare le più disparate patologie e consentire che il nostro venga ancora chiamato sistema sanitario di qualità? Come potete dopo anni non incrementare il numero di borse di studio regionali?

Com’è possibile accontentarci dell’abolizione di un test che era poco più di una formalità, senza comprendere che il vero problema è non avere gli strumenti per orientarci nel mondo del lavoro? Come potete credere, cittadini, che questi medici possano curarvi egregiamente? Domande che speriamo non cadano nel vuoto di questi giorni troppo confusi.