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Tradito dall’incontro settimanale con la moglie al mare. È finita così – dopo 500 giorni – nella marina del comune di Diso, in Salento, la corsa del latitante 54enne andriese Giuseppe Magno. L’uomo era latitante dal 4 dicembre 2018 e grazie ad un dispiegamento notevole dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, coadiuvati dal Comando di Lecce, è stato arrestato il 18 aprile scorso.

L’uomo era ricercato perché nella notte tra il 5 e il 6 ottobre 2018 aveva tentato di rapinare – con altri complici – lo sportello bancomat della filiale Unicredit di Ruvo di Puglia, utilizzando esplosivo con la cosiddetta tecnica della “marmotta”. All’arrivo di una guardia giurata, furono esplosi almeno 8 colpi d’arma da fuoco, fortunatamente senza conseguenze.

Ma Magno era destinatario anche di altre ordinanze, come quella per un furto commesso a Petaccio – in Molise – sempre ai danni di uno sportello bancomat. Il lavoro degli investigatori – coordinati dalla Procura di Trani – hanno accertato almeno un altro tentato furto, avvenuto a Bisceglie nel maggio 2018. Dalle indagini, inoltre, è emerso che il pregiudicato stava organizzando un nuovo colpo, un furto di cassaforte in un ufficio postale in previsione del caricamento di contanti per il pagamento di pensioni.

Il 54enne in questo periodo è riuscito a sfuggire a tutte le catture grazie ad una rete di fiancheggiatori composta soprattutto da parenti e famigliari. Sono proprio loro che lo hanno fatto sfuggire alla cattura per ben tre volte: in una prima occasione hanno fatto da cortina di protezione, scatenando una rissa con i militari. Nella seconda, il 27 febbraio – giorno del compleanno di Magno – lo hanno aiutato a scappare durante la sua festa.

Nella terza, lo scorso maggio 2019, quando fu trovato a Polignano: lì scatenava un inseguimento rocambolesco, in sella ad una bici, tra i vicoli della città mettendo anche in pericolo i cittadini. Anche in quella occasione fu prelevato da un famigliare. Le indagini continueranno, dunque, sia per accertare il ruolo e le responsabilità dei fiancheggiatori che per chiarire la posizione del malvivente che “specializzato nell’uso di esplosivi” e noto per aver commesso reati predatori, assalti armati anche a porta valori, potrebbe essere coinvolto, in qualche modo, anche in altri episodi criminali di alcuni mesi fa.