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È il mese in cui si definisce ufficialmente il duello al vertice, ma è anche il mese in cui risalgono le concorrenti per i piani alti. Il girone H di Serie D vive un momento intenso a novembre: il Bitonto rimane in vetta con un cammino quasi impeccabile, il Foggia è alle calcagna e l’Audace Cerignola comincia la sua rimonta.

Copertina tutta per i neroverdi, che raccolgono 10 punti nelle 4 giornate del mese. La vittoria sul Casarano causa l’esonero di De Candia tra le serpi, poi Patierno domina a Nardò e il Grumentum va al tappeto negli ultimi 30 minuti del match recuperato dopo il maltempo. L’unica sbavatura arriva a Sorrento: 1-1 che rianima le speranze del Foggia, secondo a -2 dalla vetta. Tre successi di misura anche per i satanelli, compreso quello di

Andria, ma nel mezzo c’è il sanguinoso ko dello “Zaccheria” contro un Sorrento sempre più scomodo.

In zona playoff spicca il nuovo Taranto di Panarelli, che si risolleva fino al terzo posto con un filotto di successi consecutivi. La brusca interruzione arriva con il 3-0 subito allo “Iacovone” dal Gravina. I murgiani si rilanciano nella lotta playoff grazie ai gol di Santoro, ma c’è da sgomitare con Fasano e Casarano per il quinto posto.

Il vero spauracchio, però, arriva dal “Monterisi”. Il nuovo Cerignola targato Feola abbandona prestissimo la zona playout e risale fino a -3 dai playoff: Potenza esonerato dopo la sconfitta del 3 novembre ad Altamura e, da quel momento, gli ofantini non fanno più i conti con le delusioni. Tre vittorie consecutive e discorso playoff riaperto, in una rincorsa che non si fermerà a novembre.

In coda, invece, Altamura e Fidelis Andria si tirano fuori dalle sabbie mobili. I federiciani salutano Favarin e accolgono Catalano, a cui basta la vittoria contro la Nocerina per abbandonare la zona playout. Cambio in panchina anche per il Brindisi, che saluta Olivieri per far posto a Ciullo: la situazione non cambia e i messapici scivolano nella griglia retrocessione con il ko casalingo contro il Francavilla.

Il Nardò chiude la classifica, ma i 6 punti contro Fidelis Andria e Gelbison sono un segnale chiarissimo: il girone H è ancora tutto da vivere.