Il Decreto Rilancio tende una mano all’industria del calcio italiano e i vertici federali ne sono soddisfatti. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, si dice ottimista dopo aver analizzato i cinque punti attraverso cui ripartiranno le attività calcistiche in Italia.

“Stiamo gettando le basi per evitare che diventi un danno insanabile – ha spiegato Gravina al Corriere dello Sport – il lavoro delle istituzioni politiche è stato ottimo e credo che ora ci siano segnali di ottimismo per il futuro del nostro movimento”.

Nel Decreto Rilancio sono state inserite cinque componenti che supporteranno il calcio italiano. Rinvio a settembre dei pagamenti contributivi e fiscali, sospensione dei canoni di locazione e dei diritti di superficie per gli impianti sportivi, cassa integrazione per i contratti dei lavoratori sportivi fino ad un massimo di 50mila euro lordi, istituzione del Fondo Salva Sport con una quota percentuale sul totale della raccolta per le scommesse sportive (con durata triennale) e, infine, abbreviazione dei gradi e dei tempi della giustizia sportiva per i contenziosi derivanti dalle eventuali interruzioni delle serie minori, con ovvio riferimento a promozioni, retrocessioni e ripescaggi.

“Il calcio sta pagando un prezzo altissimo per l’emergenza Coronavirus – ha ribadito Gravina – e guardare la politica scendere in campo al nostro fianco è un segnale di grande fiducia per noi organi federali ma anche per le società sportive”. Con la ripartenza della Serie A fissata per il 13 giugno, è il momento di conoscere gli sviluppi e le conseguenze che dovranno fronteggiare tutti i club italiani.