retromarcia

La mezza retromarcia dei leghisti pugliesi arriva nella giornata di domenica a più voci: dagli onorevoli Rossano Sasso e Anna Rita Tateo al senatore Roberto Marti, è un corso all’unisono per ribadire che l’unità del centro destra non si tocca in vista delle prossime elezioni regionali e che la Lega Puglia non ha compiuto nessuna fuga in avanti indicando come candidato presidente, Nuccio Altieri.

Il nome resta, ribadoscono i tre esponenti leghisti, ma saranno i leader nazionali del centro destra a decidere chi dovrà competere contro Michele Emiliano alle prossime elezioni regionali (probabilmente nel mese di settembre). Una mezza retromarcia, appunto, per provare a calmare le acque nono solo nella coalizione ma nello stesso partito dio Matteo Salvini.

Perché il nome di Nuccio Altieri non piace almeno all’altra metà della Lega (quella che si riconosce nell’europarlamentare Andrea Caroppo) e, soprattutto, andrebbe in conflitto con l’indicazione di Fratelli d’Italia che, da mesi ha chiesto e ottenuto la disponibilità dell’europarlamentare Raffaele Fitto a correre come candidato presidente. Il centro destra sarà unito e compatto nell’affrontare e battere Michele Emiliano, assicura il senatore leghista Marti e sono dichiarazioni più rivolte agli alleati che non agli avversari politici.

E il senatore salentino spiega quel passo in avanti sul nome di Altieri: “Ogni partito della coalizione indichi il suo candidato, poi la sintesi definitiva toccherà ai leader nazionali”. Gli accordi, però, erano altri, racconta il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola: “Non si sarebbero fatti nomi, aspettando le decisioni dei leader nazionali”.

Invece la lega sembra aver rotto quel patto, salvo poi accorgersi di dover fare un mezzo passo indietro.