incendio divampatoUn incendio è divampato nel primo pomeriggio di ieri, venerdì 29 maggio, all’interno della discarica di Andria.

Un incendio è divampato nel primo pomeriggio di ieri, venerdì 29 maggio, all’interno della discarica di Andria.

Le fiamme sono state domate dai Vigili del Fuoco, giunti da Barletta, Corato e Bari, assieme a Carabinieri Forestali e Polizia Locale. L’impianto, chiuso dal 2015, sorge in località San Nicola La Guardia: secondo i primi accertamenti, l’incendio sarebbe attribuibile a cause accidentali, ma c’è cautela: nei giorni scorsi, proprio all’interno della stessa discarica, si sono sviluppati altri piccoli incendi.

Ma quello di Andria, all’interno di un sito gestito dalla Daneco Impianti, è solo il più recente di una sequenza di roghi che hanno devastato, anche in Puglia, gli impianti di trattamento, stoccaggio e recupero dei rifiuti. I nostri rifiuti continuano ad andare in fumo e a diffondersi nell’ambiente sotto forma di particelle tossiche. Martedì 26 maggio, ad esempio, è toccato alla discarica di Giovinazzo: il sito, gestito in passato dalla Daneco Impianti, è chiuso dal 2015 all’abbancamento di nuovi rifiuti.

Le fiamme, che hanno intaccato anche un mezzo per la triturazione, hanno interessato  tre montagne di rifiuti formate da plastica, legno e sterpaglie. Subito sono arrivati i Vigili del Fuoco, assieme a Carabinieri e Polizia Locale: le operazioni di spegnimento si sono protratte per oltre 12 ore.

La discarica sorge in una zona rurale, San Pietro Pago, in cui, decenni di accumuli di rifiuti, hanno provocato una compromissione dell’ambiente. Ora, l’ennesima pagina nera con un rogo sulle cui cause sono in corso accertamenti anche si propende per l’ipotesi del dolo. Due incendi in altrettante discariche che necessitano di interventi di messa in sicurezza a distanza di 3 giorni e di soli 32 chilometri. Perché questi roghi? Un interrogativo a cui proverranno a dare una risposta i Carabinieri, che indagano.

Soltanto una coincidenza?Ci credono in pochi. In Italia ogni tanto qualche impianto va a fuoco.

Per problemi di mercato, per liberare spazio, per creare una ipotetica emergenza, in qualche caso per questioni di malavita. E la politica? S’interroga anche lei. Il deputato D’Ambrosio, del M5S, ha chiesto che si faccia luce sulle cause del rogo di Andria, il segretario Bavaro, con il proprio partito, Sinistra Italiana, depositerà una interrogazione in Parlamento. Oggi si parla di fuoco perché non è possibile ignorare ciò che è successo.