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Si chiude un’altra settimana nella quale sono state più le ipotesi che le certezze ad accompagnare la lunga volata verso le elezioni regionali.

Resta l’ipotesi di votare il 20 settembre, anche se il decreto elezioni è fermo in Parlamento rallentato da chi vorrebbe spuntare una data diversa o evitare l’election day tra regionali, comunali e referendum per il taglio dei parlamentari.

La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva (anche se lo si sente ripetere da qualche tempo) per mettere in calendario l’appuntamento con le urne che in Puglia, oltre alle regionali, prevede appuntamenti di rilievo con le elezioni comunali di Trani, Andria e Corato.

Il 20 settembre resta la data più gettonata e anche le voci di un inizio del prossimo anno scolastico fissato per il 23 rappresenterebbe un indizio che la terza domenica di settembre sarà dedicata al voto. L’altra ipotesi che da settimane, anzi da mesi, accompagna il dibattito politico è quella sul nome del candidato presidente per il centro destra alle regionali. L’ufficializzazione dell’europarlamentare Raffaele Fitto viene data per certa a giorni alterni, salvo poi dover prendere atto che manca sempre un centimetro per arrivare al traguardo.

Il tavolo nazionale del centro destra (quella attorno al quale si riuniscono Matteo Salvini per la Lega, Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia e Antonio Tajani per Forza Italia), si riunisce quasi quotidianamente. E ogni volta che le riunioni terminano, ci sono le dichiarazioni di facciata che si sono fatti passi avanti, che l’accordo è stato trovato e lo schema dei candidati (quello indicati da Fratelli d’Italia per la Puglia e quello di Forza Italia per la Campania) non si tocca.

Ma anche in questo caso, come in una sorta di gioco dell’oca, ad un passo dal traguardo si torna indietro di qualche casella. Con Fitto che attende di essere ufficializzato e i leghisti pugliesi che, dopo aver a loro volta ufficializzato Nuccio Altieri come candidato presidente, hanno compiuto un mezzo passo di lato aspettando le decisioni nazionali.

Le certezze, in questo scenario, sono poche ma granitiche: dopo Italia Viva di Matteo Renzi, anche l’ex ministro Carlo Calenda ha ribadito che non sosterrà Michele Emiliano alle prossime regionali. A fianco del governatore, invece, ci sarà la lista “Popolari con Emiliano” che unisce la Puglia Popolare di Massimo Cassano e Gianni Stea e il Centro democratico di Tabacci e Sanza.