Il cerchio si è chiuso, ma la partita nel centro destra pugliese è tutta aperta. Immagini contrastanti tra di loro, ma che fotografano la situazione all’indomani dell’ufficializzazione di Raffaele Fitto come candidato presidente.

L’europarlamentare salentino era stato indicato da Fratelli d’Italia già nello scorso mese di dicembre e da quella posizione la leader nazionale Giorgia Meloni non si è mai discostata nelle trattative con gli altri partiti della coalizione.

Ha tenuto il punto anche quando la Lega ha provato a scompaginare il tavolo indicando, su spinta dei dirigenti pugliesi, Nuccio Altieri come candidato presidente. La partita si è chiusa con l’investitura di Raffaele Fitto, l’unità del centro destra, e la Lega che ha giocato d’anticipo, dando per scontato il ticket Fitto-Altieri (presidente e vice presidente) per la guida della Regione.

Lo dice il segretario regionale Luigi D’Eramo apertamente, lo aveva lasciato intendere il segretario nazionale Matteo Salvini: “In Campania e Puglia ci saranno vice presidenti della Lega ed è un passo storico nelle regioni del Sud”. Ma il partito di Salvini dall’accordo romano sarebbe uscito anche con un altro risultato: ottenere l’indicazione dei sindaci nelle città che andranno al voto a settembre.

Discorso che in Puglia riguarda Andria, ma anche Corato e Ceglie Messapica. Ma in uno dei capoluoghi della Bat, la situazione è molto ingarbugliata, perché il centro destra è spaccato dopo la conclusione anticipata dell’amministrazione Giorgino (ex Forza Italia, oggi esponente della Lega quasi sicuro candidato alle prossime regionali). Se si ritrovasse l’unità della coalizione (anche solo di facciata) potrebbe essere Benedetto Miscioscia, esponente leghista, il candidato sindaco.

Ma Forza Italia potrebbe giocarsi anche la carta di un suo candidato (proprio l’attuale capogruppo in regione, Nino Marmo). “Per le elezioni amministrative puntiamo sui nomi più autorevoli e più graditi dai cittadini – dichiarano il coordinatore regionale Mauro D’attis e il suo vice, Dario Damiani -. Saranno i territori a decidere: noi li ascolteremo e punteremo sui profili di maggior spessore politico che godono del più ampio sostegno della base”.