operazione phoenix gdf

Grandi partite di sigarette chiamate “patate”. Ma soprattutto marijuana tagliata con eroina e metadone, hashish di alta qualità, cosiddetto di tipo “mercedes”, o anche in forma di ovuli segnati dal marchio “toyota” che nelle telefonate intercettate o sui messaggi whatsapp venivano chiamati “pezzi di ricambio”. Un vasto giro di droga e tabacchi lavorati esteri tra la Puglia, la Lombardia e diversi stati esteri è stato interrotto dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Phoenix”, coordinata dalla Dda di Bari, che ha portato quattro persone in carcere e quattro ai domiciliari. In totale, sono 23 le persone indagate per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti o psicotrope, contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri nonché detenzione e porto illecito di arma da fuoco. Le indagini, durate un anno, hanno consentito alle fiamme gialle di sequestrare 2 tonnellate di tabacchi di contrabbando le cosiddette “cheap white” e più di una tonnellata di droga, anche questa mattina nel corso di alcune perquisizioni. A ciò si aggiungono 30 mila euro in contanti, 2 autoarticolati e 3 macchine.  Il gruppo criminale, attivo soprattutto a Polignano a Mare, aveva a capo un nucleo famigliare composto da padre e due figli: questi con la complicità di molti altri sodali importavano droga dalla Spagna, ma una piccola quantità di cocaina e marijuana arrivava da Bari, mentre le sigarette dalla Moldavia. Ingegnosi i modi in cui il gruppo criminale occultava la droga: sono stati impiegati carichi di copertura di composta di frutta o pellet per caldaie. La guardia di finanza ha devoluto il pellet ad una cofraternita religiosa, mentre 3 automezzi sequestrati sono stati donati alla Croce Rossa Italiana.

 

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