Il virus della xylella fastidiosa partito dal Salento, arrivato alle porte di Monopoli nel Barese, ieri è stato scoperto anche a Canosa di Puglia, nella provincia Bat. Lo si è appreso dalla pagina social di Infoxylella in cui si legge: “Il focolaio è costituito da 8 campioni pool – campioni multipli – di piante di Dodonaea (dodonea) viscosa “purpurea” distribuite in due siti, raccolti in un ‘centro produttivo’, distanti tra loro circa 500 metri e anch’esse infette da xylella della sottospecie ‘pauca’, come quelle trovate a Monopoli”. In sostanza, al momento, il virus è presente in un vivaio e non in un oliveto, per questo il focolaio si può circoscrivere subito.

“Al momento non si pavento rischi per gli ulivi – ha commentato l’assessore all’agricoltura del Comune di Canosa, Francesco Lops -, pertanto stiamo sollecitando la Regione al fine di porre in essere tutte le misure previste dai protocolli per evitare che il focolaio possa estendersi”. Per Onofrio Spagnoletti Zeuli, imprenditore agricolo portavoce dell’associazione Restart, realtà che racchiude le maggiori aziende olivicole pugliesi, “Occorrerà chiudere la struttura ed effettuare degli interventi sulle piante, ricostruendo la tracciabilità dei prodotti in ingresso e in uscita e prevedendo un ristoro per il vivaio”.

Anche Confagricoltura Bari – Bat, con il presidente Michele Lacenere, ha chiesto che l’osservatorio Fitopatologico della Regione faccia chiarezza sui percorsi delle piante “incriminate” e si stabiliscano eventuali responsabilità nei controlli e nelle veicolazioni di materiale a rischio.

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