Richieste estorsive, minacce e intimidazioni mafiose ai danni del titolare di un Bar sito in una centralissima Piazza di Trani.

Al secco “no” dell’imprenditore, i malfattori – a dicembre 2020 – avrebbero incendiato la sua auto.

Da quel momento sono scaturite le indagini dei Carabinieri, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia – che oggi hanno arrestato nove persone (cinque finite in carcere e quattro ai domiciliari) indagate, a vario titolo, per più episodi di estorsione consumata e tentata, incendio, violenza privata e minacce, con l’aggravante del metodo mafioso.

Tra loro, oltre a due stranieri e quattro tranesi, ci sono il 56enne Angelo Lombardi, i 58enni Giuseppe Fiore e Riccardo Regano che erano già stati già arrestati a maggio scorso, perché considerati responsabili di azioni estorsive.

In quell’occasione furono sequestrati preventivamente, con finalità di confisca, anche alcuni beni mobili: tra questi c’era anche un’attività chiamata “Corvo”, da cui prende il nome l’operazione di oggi.

Le richieste estorsive, secondo le ipotesi investigative, non si sarebbero limitate alle sole somme di denaro, ma anche attraverso una serie di pressioni, finalizzate a far abbandonare il Bar gestito dalla vittima per “poter espandere l’attività commerciale riconducibile a uno degli arrestati”.

Gli approfondimenti della Dda hanno consentito di risalire anche ad una serie di intimidazioni di carattere mafioso per spingere l’imprenditore a ritrattare le accuse nei loro confronti.