Ridurre le liste d’attesa sanitarie in Puglia attraverso il coinvolgimento delle strutture pubbliche e private accreditate.

Il provvedimento è stato approvato oggi dalla Giunta Regionale e prevede, in particolare, che le direzioni strategiche delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli Istituti di Ricovero pubblici del Servizio Sanitario Regionale predispongano entro il 20 marzo 2023 l’aggiornamento del “Programma attuativo aziendale per il recupero delle liste di attesa”, che deve specificare le nuove misure da intraprendere nel corso dell’anno 2023.

Il piano è finanziato con 30 milioni di euro stanziati dalla Legge di Bilancio.

Pena in caso di ritardo la decadenza dei Direttori Generali e la nomina di Commissari ad acta.

Per il recupero delle liste d’attesa si procederà al riconoscimento delle prestazioni aggiuntive, da effettuarsi fuori orari di servizio, anche nei giorni festivi.

Il programma dovrà essere predisposto sulla base di disposizione e indirizzi che dovranno tener conto della “prima visita specialistica” e la “visita di controllo”.

Le aziende sanitarie e gli istituti ospedalieri dovranno anche attivare confronti periodici con i medici prescrittori, al fine di mitigare le prescrizioni di ricette di primo accesso con indicazione di priorità e verificare il rispetto dei raggruppamenti di attesa omogenea.

Non mancherà poi l’attività di monitoraggio, attraverso il Responsabile Unico delle Liste d’Attesa: il primo appuntamento è previsto per il 10 maggio prossimo.

Mentre è prevista nel Dipartimento Promozione della Salute la cabina di regia per il monitoraggio delle liste d’attesa.

Ogni azienda, in ultimo, dovrà istituire agende di prenotazione dedicate previste nei percorsi di follow-up, percorsi formalizzati, day service e malattie rare.

Inoltre, sempre nella seduta di ieri, la Giunta Regionale pugliese ha preso atto della decisione dei Ministeri della Salute e dell’Economia di sospendere gli screening previsti dalla legge regionale per i tumori al seno e al colon retto perché la Puglia è in piano operativo e le spese non sarebbero previste dai livelli essenziali di assistenza.

La Regione, dunque, ha chiesto di revocare la nota inviata alle Asl, inoltrando al Ministero la richiesta di immediata autorizzazione ad eseguire gli screening anche con fondi del bilancio ordinario, che nelle more verranno immediatamente accantonati.