Dopo 3 anni finalmente una svolta.

“Alessia, su cui sono state dette tante cose, alcune oltraggiose, potrà avere giustizia”.

Renzo Ferrante, papà della influencer biscegliese 37enne Alessia Ferrante, tragicamente morta il 10 aprile 2020, ha commentato così il rinvio a giudizio disposto dal GUP del Tribunale di Bari, Anna de Simone, a carico del Chirurgo Plastico Francesco Reho, accusato di omicidio colposo “per aver cagionato la morte della paziente”, “agendo in violazione dei doveri di prudenza, diligenza, perizia, nonché inosservanza dei protocolli sanitari su di lui gravanti quale esercente la professione medica di chirurgo plastico”.

Il 24 marzo dello scorso anno il giudice, per la gravità dei fatti, ha rigettato la richiesta di patteggiamento ad un anno di reclusione.

Il processo inizierà il 5 giugno 2024, dinanzi la prima sezione del Tribunale di Bari.

Gli Avvocati Luigi Della Sala del Foro di Milano e Francesco Fabrizio del Foro di Potenza, difensori dei familiari di Alessia, hanno espresso soddisfazione per il rinvio a giudizio dell’indagato, a 3 anni di distanza dal tragico evento.

Alessia aveva deciso di sottoporsi a un intervento per eliminare “accumuli di grasso nella zona tra la coscia e il gluteo”, chiarisce l’Avvocato.

L’operazione, fissata il 10 aprile 2020, è avvenuta nel Poliambulatorio Specialistico “Reho M.D. Srl” a Monopoli.

Qualcosa però è andato storto.

“Dall’esame autoptico è emerso un sovradosaggio sia di un anestetico, la lidocaina, pari a 8,1 microgrammi per millilitro che rientra in un range tossico, sia di un secondo anestetico somministrato alla paziente”, ricostruisce Della Sala evidenziando che la quantità di farmaci usata “ha provocato l’arresto cardiocircolatorio nella donna e quindi la sua morte”.

Oltre ai dosaggi c’è un’altra cosa che non torna al Legale della famiglia Ferrante.

“L’intervento è stato fissato il 10 aprile 2020 quando eravamo in pieno lockdown per la pandemia da Coronavirus e quando il DPCM del 24 marzo 2020 non autorizzava interventi non urgenti”.

La famiglia si è costituirà parte civile nel processo.