Santa Rita

Un quartiere pullulante e gioioso, raccolto intorno alla celebrazione di Santa Rita da Cascia, donna che incarna con la sua vita il valore del perdono; è stato un raccordo di forze attive e solidali, al fine dell’esecuzione della celebrazione eucaristica e del corteo.

Il gioioso evento è sintomo di una spiritualità rinnovata, di devozione che riempie le strade del quartiere Settefrati, con i tradizionali gesti di adorazione per Santa Rita: l’affissione sui balconi dei tendaggi, il dono della rosa, simbolo ritiano per eccellenza.  Questo emblema testimonia la resilienza, la capacità del fiore di evolversi nonostante le spine, sintomo di difficoltà e avversione del destino.

Un messaggio che Don Angelo, parroco della diocesi di San Benedetto, luogo dal quale tradizionalmente ha avvio la cerimonia, ha attualizzato ponendo particolar rilievo ai bisogni e alle necessità del popolo dell’Emilia Romagna, colpito dall’alluvione nei recenti giorni. Don Angelo ha indetto in quest’ottica, una raccolta fondi per questi territori in grave difficoltà, coinvolgendo la collettività in uno sforzo solidale.

È stato possibile realizzare nell’evento anche una lotteria della beneficienza, attraverso la generosità di commercianti ed esercenti, i quali hanno messo a disposizione i premi del banchetto.

Un piccolo gesto profuso da persone sensibili al tema, ma che può fare la differenza per la gente che adesso si trova, per fatali calamità naturali, in una situazione di indigenza.

Coinvolti anche nel corteo i bambini, che hanno avanzato tra centinaia di persone con i loro messaggio di innocenza e concordia, un manto di palloncini colorati silenzioso ma significante, che sfila al di sotto di luminarie suggestive.

L’itinerario è avanzato tra le strade, sulle quali verteva un’ordinanza di limitazione al traffico, anche grazie ai tradizionali portatori della Santa, che hanno sorretto il peso dell’iconografia rigorosamente decorato da doviziose mani, con rose candide e folgoranti. Una folla spontanea si è raccolta al passaggio della Santa, canonizzata nel 1900 da Papa Leone XIII.

Petali sono stati profusi dalle abitazioni mentre l’associazione bandistico-musicale ha orchestrato musiche per lei.