Tutto è cominciato con Fabri Fibra. Fabrizio Tarducci, il rapper di Senigallia, è stato un po’ l’Elvis del 21esimo secolo. Per tutta la generazione dei millennials ha rappresentato il cambiamento sulla scena musicale; sin dal suo primo album come solista “Turbe Giovanili”, pubblicato nel 2002, ha trasformato il panorama artistico nazionale, creando una pre e un post fibra. Con l’arrivo di Fibra molti artisti e generi musicali sono diventati obsoleti, di un’altra epoca, imponendo la musica rap in tutte le classifiche e rendendo un genere precedentemente visto come di nicchia un must da inserire in tutti i lettori mp3 e in tutti i cd che venivano riprodotti nelle macchine e negli stereo all’inizio del nuovo millennio.

Già sulla scena da metà degli anni ’90, prende parte a vari progetti musicali come la band Uomini di mare o i Qustodi del tempo e il collettivo Teste Mobili. A due anni dalla pubblicazione del suo primo album, con “Mr. Simpatia” entra ufficialmente a far parte delle stelle del firmamento musicale italiano.

Questo lavoro gli dà accesso alla Universal con la quale stampa i dischi successivi. Nel 2006 pubblica “Tradimento” al quale fa seguito “Bugiardo” un anno dopo e “Chi vuole essere Fabri Fibra?”, nel 2009. 180mila le copie vendute nel 2010 dal suo “Controcultura”, album al quale partecipano artisti del calibro di Marracash, Dargen D’Amico, Entics caratterizzato da testi duri che toccano temi di grande attualità, come scandali e pettegolezzi su vari personaggi come Marco Carta, Laura Chiatti, Paolo Brosio, Fabio Fazio e altri ancora.

Il fossato del castello di Barletta è stato infiammato dalla passione contagiosa del rapper di Senigallia, in costante dialogo con il pubblico, e dalla musica dell’inseparabile dj Double S, con cui ha portato sul palco alcuni dei pezzi che hanno caratterizzato e definito di più la scena rap degli ultimi 20 anni come Applausi per Fibra, La Soluzione, Bugiardo, La pula bussò, Verso altri lidi e Luna Piena.

Attorno alla metà degli anni Duemila il beat e il flow di Fibra hanno dato il via ad una stagione caratterizzata dalla crescente presa degli MC sul mercato del, completando il lavoro iniziato nei Novanta da gente come Articolo 31, Neffa o Frankie Hi-Nrg.

Una rivoluzione che ha riguardato in primis i media e l’industria, che prima promuovevano il pop; oggi, grazie ad artisti come Fabrizio Tarducci, aka Fabri Fibra, la comunicazione mainstream è dominata dal rap. Il pubblico più giovane del 2000, oggi ormai cresciuto, aveva già scelto vent’anni fa di ascoltare il rap italiano perché sempre stato, nel bene e nel male, un genere musicale vero, in cui tanti rivivono la propria storia. Storia che continuerà ad essere scritta grazie ad una intera generazione appassionati e di artisti, nata e cresciuta a Rap e Fabri Fibra.