Sessantadue indagati. 43 persone finite in carcere e 17 ai domiciliari. È il risultato dell’operazione Partenone, portata avanti dai carabinieri dal 2019 a luglio 2022 sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, che ha consentito di smantellare una associazione a delinquere dedita allo spaccio di stupefacenti, ramificata – attraverso dei referenti territoriali – nei comuni di Putignano, Castellana Grotte, Noci, Polignano, Locorotondo e Acquaviva -, facente capo al clan Capriati operante a Bari vecchia. L’operazione trae origine dalle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia sul ruolo del 47enne di Castellana Grotte, Carmelo Recchia, indicato come referente del clan in quel comune. I riscontri hanno consentito di documentare un’intensa attività di spaccio gestita nel territorio di Castellana – anche tramite familiari e pusher – nonché i legami con un pregiudicato di Putignano, dal quale si riforniva. A segnare una svolta nelle indagini è stato il decesso, a gennaio 2020, proprio nel comune di Putignano, del referente del clan Capriati che ha determinato un “vuoto di potere”, che ha consentito agli investigatori di comprendere gli assetti organizzativi con il successivo “passaggio di consegne”. Proprio in quel comune, un 42enne a capo dell’organizzazione, accentrava a sé la gestione della cassa e delle forniture, versando il dovuto alla famiglia Capriati, dopo aver raccolto i proventi dello spaccio dai vari referenti territoriali. I responsabili delle varie articolazioni provvedevano alla distribuzione agli spacciatori, stabilivano il prezzo di vendita all’ingrosso e al dettaglio, organizzavano l’attività, riscuotevano il denaro e ripartivano le quote tra gli appartenenti al gruppo, fino a reclutare nuovi spacciatori. Nel corso dell’attività è stata riscontrata una richiesta estorsiva ai danni di un esercizio commerciale del posto e sono state sequestrate 4 pistole clandestine, un silenziatore e svariati chilogrammi di stupefacenti.