Una libraia a Barletta sarebbe stata insultata da un gruppo di turisti israeliani di passaggio, infastiditi dalla presenza di una bandiera palestinese affissa all’ingresso della sua libreria. A raccontare l’episodio, pur senza sporgere denuncia alle autorità, è stata la stessa proprietaria, Antonella Piccolo, attraverso un post pubblicato sui social.
L’episodio si sarebbe verificato nella mattinata di venerdì 16 giugno, all’interno del Punto Einaudi Barletta, il negozio gestito dalla donna. A scatenare le tensioni, la presenza della bandiera della Palestina e di una poesia sulla pace scritta da Refaat Alareer, poeta e attivista palestinese che ha insegnato letteratura e scrittura creativa all’Università Islamica di Gaza.
“Questa mattina, in libreria, un gruppo di turiste e turisti israeliani ha reagito con rabbia e aggressività di fronte a una poesia palestinese esposta insieme alla bandiera del popolo palestinese” ha scritto la libraia. “Quello che per noi è – e continua ad essere – un gesto di solidarietà verso chi sta vivendo una tragedia umanitaria, è stato percepito come un attacco. Ma non lo è. È un grido contro ogni forma di violenza, da qualunque parte arrivi”.
Antonella Piccolo ha parlato di offese e minacce ricevute, senza però entrare nei dettagli dell’accaduto. Tuttavia, secondo Grazia Desario, esponente di Sinistra Italiana, “La libraia è stata verbalmente aggredita dai turisti, che con toni accesi hanno affermato: ‘I palestinesi devono morire tutti perché sono terroristi’”.
Nel post social in cui ha condiviso anche la foto della bandiera e della poesia affisse in vetrina, la libraia ha aggiunto: “Questo non è un gesto provocatorio. È un atto di solidarietà e una denuncia contro ogni forma di oppressione. La nostra libreria è uno spazio aperto, dedicato alla cultura, al dialogo e alla libertà di espressione. Non accettiamo minacce né intimidazioni. Non tolleriamo l’odio. Rispondiamo con i libri, con le parole, con la verità. Qui si è liberi di pensare, ma non di odiare. Chi legge sa che non esiste pace senza giustizia, né giustizia senza verità. La cultura resiste. Sempre”.