Con la morte di Papa Francesco, l’attenzione si sposta ora sul conclave previsto tra il 6 e il 10 maggio, quando i 135 cardinali elettori saranno chiamati a scegliere il 267º Pontefice della Chiesa cattolica. Tra questi, l’80% è stato nominato proprio da Bergoglio, il che fa pensare a un possibile successore in linea con la sua visione pastorale e riformista.

Tra i favoriti spicca Pietro Parolin, 70 anni, segretario di Stato vaticano, apprezzato per le sue doti diplomatiche. Altro nome forte è Matteo Maria Zuppi, 69 anni, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, noto per il suo impegno nel dialogo e nella pace, in particolare per la missione in Ucraina.

Da Gerusalemme arriva la candidatura di Pierbattista Pizzaballa, 59 anni, patriarca latino, esperto di Medio Oriente e dialogo interreligioso. Sul fronte internazionale si fa strada il filippino Luis Antonio Tagle, 67 anni, considerato il “Francesco asiatico” per lo stile pastorale e l’attenzione ai poveri.

Tra i francesi emerge Jean-Marc Aveline, 66 anni, arcivescovo di Marsiglia, mentre dall’Africa tornano i nomi del ghanese Peter Turkson (76) e del guineano Robert Sarah (79), con profili più conservatori.

Il conclave si annuncia tra i più internazionali della storia, con cardinali provenienti da 89 Paesi. Sebbene le sorprese non manchino mai, l’orientamento generale sembra quello di proseguire nel solco tracciato da Francesco.