La superiorità numerica si è presto trasformata in una condanna per la Fidelis Andria. Un contrappasso che ha rallentato la corsa dei biancazzurri nei giochi di vertice. Casarano e la stessa Nocerina, infatti, ora sono in fuga a +4 su Kragl e compagni. Al di là del passo falso che ha smorzato l’entusiasmo della piazza, un girone dopo il bicchiere è mezzo pieno per Giuseppe Scaringella. Subentrato a Ciro Danucci, con la sconfitta in terra campana al cospetto dei rossoneri nel match di andata a fare da spartiacque, numeri alla mano il bilancio del quarantanovenne tecnico andriese è positivo. In 17 panchine ha collezionato 13 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte.

Oltre a guidare una rimonta che sembrava impossibile, con la squadra che ha perso anche diverse pedine nel mercato di dicembre come lo stesso Francesco Felleca, Scaringella ha mescolato idee e carattere di un gruppo che sembrava smarrito. Non un semplice traghettatore, dunque, ma un allenatore capace di dare nuova linfa a un progetto destinato a naufragare. Il suo vero capolavoro, però, è legato al reparto offensivo: 30 reti complessive in 17 partite. Una media che sfiora i due gol ogni novanta minuti. Terreno fertile per Kragl, Fantacci e Da Silva, liberi di inventare in avanti senza schemi rigidi da rispettare. All’orizzonte, intanto, c’è la trasferta di Angri e la Fidelis Andria deve necessariamente ritrovare la via dei tre punti per non far scappare il gruppetto di testa.