La Fidelis Andria imbocca la strada della continuità. Dopo la conferma del direttore sportivo Gianni Califano, c’è anche quella di Giuseppe Scaringella. Niente da fare per Pasquale Catalano. In un progetto che punta su spirito di appartenenza e valorizzazione del territorio, la figura del cinquantenne tecnico andriese è risultata la più idonea a inaugurare il nuovo corso del presidente Luca Vallarella.
Una fiducia che Scaringella ha legittimato con scelte e risultati tra campo e spogliatoio. Subentrato a Ciro Danucci dopo appena cinque partite, numeri alla mano, il bilancio è stato più che positivo nella stagione appena conclusa. In 30 panchine ha collezionato 16 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte per un totale di 54 punti. Oltre a guidare una rimonta quasi impossibile
, con la squadra ridimensionata dal calciomercato di dicembre, Scaringella ha mescolato idee e carattere di un gruppo che sembrava smarrito fino a chiudere davanti a tutti al termine del girone di andata.
Le note vicende societarie, poi, hanno completamente stravolto il cammino della Fidelis Andria, culminato nella semifinale playoff contro il Martina che ha premiato la squadra di Pizzulli solo per la miglior classifica. Non un semplice traghettatore, dunque, ma un allenatore che per due anni di fila ha condotto la squadra ai playoff, sempre prendendo le redini in corsa.
Ora la possibilità di programmare la stagione sin dall’inizio, con un calciomercato che dovrebbe essere comunque all’insegna della sostenibilità. Già chiuso l’accordo con Aldo Banse, nell’ultima stagione 4 reti in 22 presenze con la maglia del Gravina, Califano ha messo nel mirino Stefano Manzo, Antonio Croce e Quint Jansen, difensore olandese in forza al Brindisi nell’ultima stagione.