Il sangue dei martiri che pagarono con la propria vita l’essere italiani non viene lavato dallo scorrere del tempo. Dalle foibe di Basovizza a Bisceglie il sacrificio di Antonio Papagni, poliziotto originario della città del dolmen, continua a fungere da monito verso gli orrori della guerra. Il massacro perpetrato dalle milizie jugoslave guidate dal Maresciallo Tito, che posero in essere una vera e propria pulizia etnica nei confronti degli italiani residenti in Istria e Dalmazia, continua ad echeggiare tra i pochissimi superstiti, tra gli esuli e tra i discendenti dei martiri della Patria. Tra questi Giovanni Papagni, nipote del poliziotto biscegliese infoibato, a cui oggi la città ha dedicato un momento di ricordo sotto la casa dove è nato.