Gianluca Giuliano

“Condizioni insostenibili, burn-out, sfruttamento e nessun riconoscimento: urgente riprendere il DDL Boldrini”


Era il 2021 quando la senatrice Paola Boldrini presentò un disegno di legge volto a riconoscere agli operatori sociosanitari (OSS) i diritti e la dignità professionale ancora oggi negati. Un’iniziativa che fu accolta con favore da UGL Salute, al di là di ogni appartenenza politica, nella speranza che segnasse l’inizio di un percorso di valorizzazione di una figura ritenuta essenziale nel sistema sanitario nazionale.

Quel cammino, però, si è interrotto. Le proposte avanzate – tra cui la qualificazione della professione come usurante, la formazione continua e di alto livello, e il riconoscimento del ruolo degli OSS nella piramide sanitaria – non hanno mai ricevuto risposta concreta. Oggi, la categoria si trova ancora in una condizione di marginalità, priva di adeguate tutele giuridiche e materiali.

A denunciare questa situazione è Gianluca Giuliano, segretario nazionale di UGL Salute, che in una nota esprime forte preoccupazione: “Con l’introduzione della figura dell’assistente infermiere, alla quale ci opponiamo fermamente, si è inferto un duro colpo alle legittime aspirazioni di crescita professionale degli OSS. I loro compensi non sono sufficienti a garantire una vita dignitosa, mentre i carichi di lavoro sono sempre più pesanti, aggravati da frequenti episodi di aggressione fisica e verbale. Tutto ciò contribuisce al dilagare del burn-out nella categoria”.

Secondo Giuliano, è impossibile discutere seriamente del futuro della sanità italiana se si continua a mantenere una parte dei lavoratori in condizioni di svantaggio e invisibilità: “È urgente che la politica riprenda in mano quanto la senatrice Boldrini aveva proposto. Gli OSS devono uscire da questo limbo e ottenere la dignità che meritano”.