Futuro sempre più incerto per il Manfredonia. Il presidente Gianni Rotice non intende schiodarsi dalla sua posizione e all’orizzonte non ci sono novità sostanziali. Una frattura, quella con i tifosi, resa ancora più insanabile dagli striscioni apparsi recentemente in città con lo stesso numero uno biancazzurro bersaglio di pesanti contestazioni.
La società, intanto, è in vendita da diversi mesi: Il prezzo fissato per la cessione del Manfredonia è di 500 mila euro. Rotice avrebbe fatto sapere che senza un’offerta congrua non iscriverà la squadra al prossimo campionato. E al momento, l’unico nome emerso è quello di Angelo Tinto, già presidente del Sora, che ha manifestato il suo interesse per il club sipontino nelle ultime settimane senza mai affondare il colpo. La situazione, dunque, resta in divenire, con la deadline del 10 luglio sempre più vicina e il rischio concreto di non avere una squadra in Serie D nel prossimo campionato.
Uno scenario che tutti vorrebbero evitare. Del resto, già nell’estate del 2018, dopo la retrocessione in Eccellenza, il Manfredonia rinunciò all’iscrizione e ripartì dagli inferi della Prima Categoria. A distanza di anni, l’incubo torna a bussare dalle parti del “Miramare” e la piazza confida nell’intervento del Sindaco Domenico La Marca per trovare una soluzione. Due le strade da seguire: riaprire la trattativa con Tinto e mediare al cospetto di Rotice oppure chiedere uno sforzo concreto all’imprenditoria locale, fino a questo momento del tutto assente.