Piazza Abbazia, nel cuore di Corato. Quella piazza, che nella serata del 1 agosto è stata teatro del tragico fatto di sangue in cui è rimasto ucciso un 23enne di origini albanesi, è diventa il luogo in cui la solidarietà si manifesta e coinvolge tutti, senza barriere di età o di provenienza.

La salma di Victorian Pikaku, il giovane ucciso dai colpi di rivoltella di un suo coetaneo, deve poter tornare in Albania. Il suo corpo deve ricevere una degna sepoltura nella sua terra, la stessa in cui sarebbe ritornato nei primi giorni di agosto. I suoi genitori, nei giorni scorsi, in una intervista ad una emittente televisiva albanese avevano dichiarato la loro difficoltà nel disporre della cifra che sarebbe servita per portare la salma del loro figlio nella sua terra. Circa tremila euro il costo da affrontare, una cifra improponibile per una famiglia modesta albanese.

È partita dunque la gara di solidarietà, per iniziativa di alcuni membri della comunità albanese residente a Corato da anni. Una gara alla quale, presto, hanno risposto decine di coratini con delle piccole oblazioni.

Piazza Abbazia, dunque, è divenuta il luogo della solidarietà, della commozione contenuta e partecipata dei familiari della vittima e di quanti hanno condiviso il dolore per una perdita così violenta.

Un silenzio dignitoso, accompagnato da alcuni simboli: i palloncini bianchi e le lanterne lanciate nel cielo, un invito alla pace e la ferma condanna di atti così efferati.

Lì dove la sera del 1 agosto giaceva il corpo esanime di Victor, oggi ci sono fiori e cartelloni con le frasi dei suoi amici che lo ricordano come un giovane solare e pieno di vita.

Victor Pikaku, lo ricordiamo, fu ucciso la sera del 1 agosto da due colpi di rivoltella sparati da una persona, poi fuggita con un complice a bordo in un ciclomotore nero. Un omicidio consumatosi nel cuore della città di Corato, in una piazza gremita di gente e persino bambini.

Le serrate indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Trani, anche grazie all’ausilio di alcune preziose registrazioni delle telecamere di videosorveglianza della zona, avevano già portato ad individuare i due presunti responsabili del delitto che, però, scelsero di consegnarsi spontaneamente ai Carabinieri 24 ore dopo, facendo inoltre ritrovare l’arma con la quale sarebbe stato freddato Victorian Pikaku.