I Comuni di Trinitapoli, Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia si staccano dal Consorzio Foggia/4 e daranno vita all’Aro Bt3. A sancire questa tappa che significherà autonomia nella gestione del servizio di raccolta rifiuti, è stata l’ultima riunione in ordine tempo tenuta in Prefettura a Foggia. L’annuncio di una indipendenza perseguita da tempo (soprattutto da quando è entrata in crisi Sia) è il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo che dalla riunione in programma martedì in Prefettura a Foggia attendeva questo esito: l’Aro Bt 3, spiega il primo cittadino trinitapolese, è finalmente realtà e proseguirà il cammino autonomamente nell’interesse dei lavoratori e della comunità. I tre comuni della zona ofantina adesso potranno gestire in proprio il ciclo rifiuti, mentre Cerignola e i cinque comuni dei Reali Siti (Orta Nova, Stornara, Stornarella, Carapelle e Ordona) resteranno con Sia sino a quando in Tribunale ci sarà la speranza di adesione al concordato preventivo da parte della società che svolge il servizio di raccolta rifiuti. Quello che a Trinitapoli, Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia (ciascuno con proprie ordinanze sindacali) è stato affidato da settimane a ditte esterne. “Dopo l’incontro al Consorzio il 30 luglio e la richiesta di 8 sindaci su 9 di incontrare il prefetto – spiega di Feo –, è stata definita la divisione degli Aro”. Il sindaco trinotapolese ha rassegnato le dimissioni “irrevocabili” dal Consorzio ed attende il licenziamento dei dipendenti in capo al cantiere di Trinitapoli, così da procedere prima con una gara-ponte per la raccolta e successivamente con bando di evidenza pubblica per tutto l’Aro, con la clausola della salvaguardia occupazionale. La storia ultradecennale del Consorzio Foggia/4, riflette invece Di Feo, oggi è naufragata in maniera fallimentare. Ma la presidenza di Metta è sempre stata di rottura su scelte politiche, gestionali che hanno condotto a questo punto, mettendo a repentaglio servizi e sanità di 9 Comuni. Dal V lotto abbandonato senza trattamento al VI mai costruito che avrebbe creato ricchezza al Bacino. Passando per advisor e avvocati profumatamente pagati, scelti da Metta in autonomia e contro tutti, quando Sia aveva esigenze più stringenti come gli stipendi ai lavoratori. Troppi gli errori di Metta. Ora con l’Aro Fg tratteremo soltanto per definire l’epilogo della questione legata all’impiantistica”.