L’organizzazione criminale era composta tutta da baresi. Il territorio scelto per mettere a segno i furti nelle aziende agricole, era quello della provincia di Foggia. Un’asse scoperto dalla Procura della Repubblica di Foggia con le indagini che hanno portato all’esecuzione, da parte degli agenti della Squadra mobile e del Servizio Centrale Operativo, di otto provvedimenti custodia cautelare in carcere, mentre una nona persone al momento è sfuggito alla cattura. Sono tutti baresi i componenti dell’organizzazione criminale e tutti con ruoli ben definiti: oltre al capo organizzatore dell’attività delittuosa (Antonio Di Noia detto il dottore) vi era chi aveva il compito di trasportare e recuperare dal luogo del furto i complici, chi copriva l’attività dei complici nel corso dell’esecuzione materiale del furto e chi metteva a segno i furti di mezzi agricoli. Le indagini sono partite a gennaio per monitorare alcuni pregiudicati dell’area cerignolana dediti agli assalti ai portavalori. Partendo dal monitoraggio di un’autovettura di un pregiudicato barese, Vito Satalino (è tra le otto persone arrestate), in collegamento con personaggi dell’area cerignolana, è stata accertata la sua piena partecipazione ad una organizzazione criminale composta da pregiudicati dell’area barese, dedita ai furti all’interno di aziende agricole della provincia di Bari, messi a segno tra marzo e giugno di quest’anno. Il ricettatore della merce e dei mezzi rubati, spiegano gli inquirenti, è un pregiudicato cerignolano sfuggito alla cattura.